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# 21.02

Mi aiuti a capire cosa sto facendo? (piero pes)


Questo lavoro nasce da una domanda che ho fatto a mio figlio Piero Pes: Mi aiuti a capire cosa sto facendo?
A febbraio del 2012 quando mio figlio aveva 10 anni abbiamo cominciato a dialogare insieme sull'arte e sul mio lavoro.
Piero ha detto delle cose per me davvero importanti. Di tutti questi appunti che ho trascritto nell'arco di circa un anno e mezzo ho pensato di farne un lavoro.
Questo progetto parte dall'idea di stare dietro all'opera, di dare spazio al processo. Tocca quell'ambito in cui l'artista si fa delle domande, dei ragionamenti e tira fuori dei dubbi attorno al proprio lavoro.
In questo caso io l'ho fatto insieme a mio figlio, un po' come è stato con il progetto del libro Un diario tira l'altro in cui ho pubblicato a posteriori i diari di mio padre. Lì era come se mio padre, che non c'era più, mi avesse dato le parole per parlare, qui invece mio figlio diventa l'interlocutore diretto e attivo che mi aiuta a comprendere ciò che faccio.


DAL LIBRO Mi aiuti a capire cosa sto facendo?:
 
 
I LAVORI IN MANI GIUSTE
I lavori in mani giuste sono speciali perchè sono fatti con cura, con sodo lavoro e con concentrazione. Sono nelle mani di qualcuno che le sa usare perchè sono di mia mamma che non abbandona mai un lavoro e lo rispetta. Così voglio spiegare i suoi lavori molto speciali.
- “Piero, ti senti un artista?”
- “No. Mi sento più uno che osserva e sente l'arte.”
 
LA VITA IN UN PUNTO 
È così che ho chiamato il lavoro fotografico di mia mamma (“Acqua”).
Ogni giorno fai un lavoro e alla fine della tua vita vedi una bella opera completata. La prima volta che lo vedi ti viene in mente di finirlo subito ma devi frenarti e continuare a lavorare duramente ogni giorno. L'artista nella sua vita ha tante cose, deve pensare e fare tanto ma si concentra di solito più su una. Si occupa ogni giorno di qualcosa e alla fine viene fuori un bel lavoro. L'artista di solito è soddisfatto dalla sua creazione e dal suo duro lavoro.
- “Caro Piero, volevo dirti che è vero che l'artista è soddisfatto della sua creazione, ma che la creazione non esiste se non esiste la vita. La vita fuori, le relazioni umani, le cose, la musica, il cibo ecc. Soprattutto, il mio lavoro non esisterebbe se non esistessi tu.”
- “Grazie.”
 
LA VITA DEL COLORE
È così che ho chiamato i Diari che ha creato mia mamma. I diari trasmettono la vita alle altre persone. Mia mamma come tutti gli altri artisti trasmette in modo diverso la vita e il lavoro. L'opera non si può sapere quando finisce e come, perché la fine della vita di una persona non si può prevedere ma solo immaginare. Mia mamma ha previsto una durata lunga e ha preso molto materiale che dipingerà tutta la sua vita.
- “Caro Piero, oggi mi è piaciuto molto quando guardando il mio “Portadiari” pieno di tutto il legno che mi sono immaginata di riempire per il resto della mia vita tu mi hai detto: <forse sei infinita>.”
- “Forse! Non dico che sei veramente infinita.”
 
IL COLORE DENSAMENTE MIGLIORATO
È questo il titolo che ho dato al lavoro con i pastelli di mia mamma (“Carte-Diario”). Se rifletti bene, ti accorgi che se sfreghi tante volte un colore con i pastelli, il colore diventa più denso e forte. Mi ricordo che, una volta, la mamma mi fece vedere questo lavoro e io ne restai affascinato.
- “Caro Piero, ti ricordi di quella volta che ti ho fatto sporcare le mani con pastello verde e tu le hai pulite su un foglio di carta?”
- “Certamente che sì! Era quel giorno che ero venuto per i pastelli, ma forse non era solo verde ma anche giallo e blu.”
 
IL QUADRO DI UNA VITA
Questo è il titolo che ho dato io al “Quadro infinito” di mia mamma. Il colore si trasforma e la superficie del colore ad olio diventa sempre più spessa. Questa creazione è più speciale delle altre perchè sembra che il lavoro sia più vecchio. Mi ricordo ancora quando lo teneva in un angolo buio dello studio, all'oscuro di tutto. Non me lo faceva toccare. Lo guardavo e vedevo che la superficie era molto più spessa degli altri quadri.
- Il solito commento di mia mamma: “Caro Piero, mi piacerebbe farti dipingere una volta anche a te uno strato sul mio quadro. Perché una volta non vieni nel mio studio che facciamo insieme un colore e lo spalmiamo sul Quadro infinito? Sai che sto pensando di spostare il quadro dall'angolo buio ad un punto illuminato dello studio?”
- “Benissimo!”
 
TRENO QUADRO
Non è un quadro qualunque, ti viene incontro come un treno! Per questo l'ho chiamato così. Questo è uno dei capolavori miei preferiti della mamma (“Prendere il volo”).
- “Mamma, come ti è venuto in mente?”
- “Ho pensato a una pittura che si stacca dal muro e prende il volo.”
- “Mi è venuta un'idea per i tuoi lavori! <Due Treni quadro>. Uno di fronte all'altro che si incontrano al centro della stanza.”
 
L'ARTISTA
L'artista è una persona alla ricerca di uno scopo che poi fa vedere agli altri. Ogni artista ha il suo stile, le sue regole. Ogni artista può decidere di: costruire, pitturare, filmare, inventare, fantasticare... Alcuni non hanno regole e fanno un'arte a caso. Ogni artista ha una sua regola ben precisa, quella che l'arte può essere qualsiasi cosa. L'artista alcune volte è tanto impegnato e deve viaggiare come mia mamma. L'artista quando pensa riflette un sacco e non si riesce a staccare dal suo lavoro. Perché? Và in un'altra dimensione dove la sua arte può apparire o scomparire. Significa che l'artista pensa come un animale che se viene distratto può essere aggressivo. Ma su mia mamma questa aggressività non ha mai avuto effetto. Ha una calma totale e concentrazione. L'artista prima di iniziare parte sempre da un punto che è la sua base. Il punto è piccolo piccolo e non si vede neanche. Quel punto anche se non si vede è l'essenza del lavoro dell'artista. E' la cosa dentro più importante, è la parte iniziale, fondamentale, l'origine. Infatti quel punto è la vera arte. 
- Piero: “Sai perché? Perché é la base del lavoro di ogni cosa. L'origine di ogni cosa è un punto. L'origine di ogni cosa parte sempre da là.”
 
LA STORIA DI UN ARTISTA
Una persona non sapendo delle sue capacità (un bambino quando è piccolo fa le cose liberamente, ma non sa di avere questa dote) si perde l'occasione di diventare un artista. Invece col tempo lo scopre e diventa ben presto un artista. I suoi lavori diventano sempre più belli, perchè l'artista impara nuove cose. Di solito la sua arte migliore è quella più semplice.
- “Piero, cosa guardi in un lavoro? In un'opera?”
- “Guardo la sua semplicità. Bella, ma semplice, essenziale.”
 
PENSARE E RIFLETTERE
Un artista prima di iniziare un lavoro pensa a come farlo, a dove starà, come dovrà sembrare, ma soprattutto cosa sarà. Di solito non ci riflette, ma ci pensa. C'è differenza tra pensare e riflettere. Pensare significa sforzarsi di trovare cose nuove, di immaginarle e di fantasticarle. Riflettere invece significa sforzarsi di ricordare cose vecchie già pensate. 
- “Piero, secondo te è più importante riflettere o pensare?”
- “Per me riflettere, perchè le cose già pensate le rielabori rendendole migliori. Così facendo diventano più belle.”
 
IL PUNTO DI VISTA DELL'OPERA D'ARTE
Abbiamo sentito i punti di vista di artisti e persone, ma quello dell'opera d'arte? L'opera d'arte ti può guardare in diversi modi: per come la fai, per come la rappresenti e come la cerchi.
- Per come la fai:
Ad esempio se la fai spettrale non la potrai neanche guardare per lo spavento
- Per come la rappresenti
Ad esempio se la rappresenti felice potrai solo aspettare che lo diventi. 
- Per come la cerchi.
Ad esempio. se si è rappresentato un volo penserà gioiosamente di poter volare, ma si rassegnerà felicemente quando capirà che non è un vero volo. 
Chi ti controlla? Chi ti osserva? Chi ti ascolta? E' l'opera d'arte. Questa è una metafora ovviamente! L'opera d'arte è il giudice finale. 
- Domanda di Piero: “A che cosa serve un'opera?” 
- Risposta di Piero: “A far capire i sentimenti di un artista.”
 
QUADRO VUOTO, RIEMPITO
In un'opera si può usare qualunque materiale, qualunque base. Si può pitturare, si può usare un oggetto, si può usare un oggetto non esistente, oppure si può lasciare bianco il tuo quadro.
- Domanda di Piero: “Che cosa vedi?”
- Risposta di Piero: “Una tela vuota con un immagine a tua scelta che la puoi immaginare come vuoi. Per esempio io mi immagino un arcobaleno, una personcina, tante cose, non so cosa... Questa è l'opera più bella di tutte perchè può essere quello che vuoi. La stessa cosa può essere con un piedistallo vuoto coperto con una cupola di vetro. Su una base vuota puoi immaginare quello che vuoi.”
 
ESERCIZI PER GIOVANI ARTISTI
Esercizi da far fare agli studenti per capire qual è la propria inclinazione personale:
Mamma:
- Fai una cosa e poi distruggila. Poi ne fai un'altra cominciando da zero e completamente diversa.
- Fai una cosa, distruggila anzi disfala e poi fanne un'altra usando la stessa materia di cui è fatta.
- Fai tutti i giorni (per un certo periodo di tempo) la stessa cosa.
Piero:
- Fai una cosa, un quadro usando solo le tue mani e una tela, senza il colore. 
Prima di andare a un workshop sulla pittura.
- “Piero, secondo te, che cos'è la pittura?”
- “La pittura è l'immaginazione dell'artista che viene messa su un telo. L'artista la può modificare.”
 
FINE
“Mamma, non è giusto che ti fai consigliare. Un artista non è un artista se non usa la sua testa.”

 

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Una pagina del quaderno in cui l’artista trascriveva le parole dettate dal figlio
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Mamma e figlio, studio 2003?
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Copertina
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Immagini del libro (Courtesy Fortino Editions)
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Photo of the book (Courtesy Fortino Editions)
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