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Installazione Carte-Diario (Castelvecchio)

sottotitolo

Dentro la cornice (rosso, giallo, rosa, verde)

Descrizione e interpretazione opera
Due cornici adiacenti progettate da Carlo Scarpa per contenere gli affreschi di Domenico Morone strappati dalla Villa di San Pietro in Cariano. In una l’ affresco del Morone “I Santi Rocco, Antonio di Padova, Onofrio e Santa Lucia”, nell’altra un mio frammento di parete di carte ispirata allo stesso affresco che sostituisce quello temporaneamente assente dal Museo perchè in restauro. Qui la cornice inquadra un pezzo di muro: il muro di pittura staccata da un architettura altrove e il muro delle mie carte. Il mio intervento si rifà alla struttura scandita in quattro parti delle quattro figure dei Santi, riprendendo e reinterpretando i colori dei corpi delle figure: rosso, giallo, rosa e verde. Ho concepito l'affresco come se fosse la parte di una pittura che prosegue fuori dallo spazio incorniciato, immaginando un ritmo che continua all'infinito. Mi sono infilata in una delle due cornici vuote utilizzando le mie Carte-Diario come frammenti di colore, come tessere di mosaico per dipingere sul muro. L'opera ha preso la forma del dittico. La mia pittura sulla destra ha dialogato con la pittura di Morone sulla sinistra.

“In una delle “Regge” occupa una cornice lasciata vuota da un affresco del Morone ora in restauro. Prende il posto di un’altra opera come se ne abitasse, per un momento, lo spazio e la casa. Si fa ancora una volta opera “intrusa” che cerca il dialogo nella delicata relazione con un’altra lingua. Dentro quel vuoto, l’artista crea una parete di carte le cui cromie si compongono in relazione all’affresco ‘mancante’. ‘Come se facessi una pittura dal vero con i miei elementi di mosaico. Come se attraverso il mio modulo colore, componessi una nuova pittura. Cerca, cioè, una nuova relazione tra lingue estranee, tra materiali e tempi che sembrano agli antipodi ma che invece risultano vicini e capaci di risuonare insieme: le cromie del pigmento di un affresco del Rinascimento e un’opera contemporanea che emerge dagli strati di colore.
Maria si è voluta qui anche sintonizzare con la frammentarietà dell’affresco: “M’interessa lavorare in questo pezzo di cornice anche per mettere in evidenza il muro che esiste da sempre. La cornice rileva solo un pezzo di un muro molto più esteso...”. Fin dal principio, pensa che il quadro debba essere qualcosa che deve andare oltre il limite della cornice; così dipinge sempre lo stesso quadro che viene frammentato in tanti “pezzi” continuando a riprodursi... e, di fatto, anche la struttura dell’affresco del Morone è un frammento di qualcosa di più grande che è andato perduto.”
Chiara Bertola, in «L’unità di misura è il colore» (Silvana Editoriale, 2010)
Descrizione e interpretazione serie
Progetti specifici Carte
La sequenza delle Carte prende di volta in volta una sistemazione diversa, come a dire che l'ordinamento delle cose è arbitrario e può essere riorganizzato ogni volta in maniera differente. Questi lavori vengono utilizzati come frammenti, tessere di mosaico per rapportarsi con spazi diversi.
Una materia pittorica prodotta all'interno del mio studio che si mette in relazione con spazi esterni che diventa un gesto pittorico nell'architettura.  Il numero, la tipologia e il colore delle carte utilizzate sono determinati di volta in volta dalla situazione che le accoglie.

Descrizione e interpretazione tipologia
Carta
Opere pittoriche su carta realizzate con acquerelli, carboncino, grafite, diverse tipologie di pastelli e pittura a olio e acrilica

Connessioni Concettuali
Dati
Autrice
Morganti, Maria
Anno di realizzazione
2010
Luogo
Museo di Castelvecchio, Verona
Tecnica e materiali
Pastelli a olio su carta, cornice di ferro
Tipologia
Carta
Serie
Progetti specifici Carte
Numero Archivio
2010_Carta_Progetti specifici Carte_001
Dimensioni
178 x 287,5 cm, 18 x 26 cm ciascuna
Status Opera
Non più esistente
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Ph. F. Allegretto