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# 15.01

Introduzione


PORTAR NEI LUOGHI

DAL DENTRO AL FUORI: METTERE IN RAPPORTO IL PROPRIO COLORE CON ALTRI SPAZI

“Quando le opere di un artista si debbono tollerare l'un l'altra in una stanza: dalla loro reciproca involontaria azione nasce qualcosa di più grande, di più eloquente, di più rivelatore di ciascuna di esse.” 
(Dal "Diario fiorentino" di Rainer Maria Rilke, 1896)


Come portar fuori quello che sta dentro?
Come mettere in relazione con altri spazi ciò che nasce nel proprio luogo, nello studio in isolamento?
Cosa cerco di innescare quando metto fuori quello che ho prodotto precedentemente nel mio spazio?
Cosa nasce dall'incontro tra un dentro e un fuori?

Quadri a olio su tela, sezioni di stratificazioni di pongo, pastelli su carta, successioni di serigrafie, vetri colorati, spugne imbevute di colore... Tutti questi "pezzetti", vengono utilizzati come frammenti di pittura per infilarsi, per abitare altri spazi.

Il gesto si rinnova e va a costituire qualche cosa di nuovo, di diverso. La dimensione spaziale esterna apre ad un altro atto creativo.

In questo capitolo è possibile visualizzare il materiale attraverso un percorso negli spazi occupati.
Naturalmente all'interno di questa semplificazione che pensa allo spazio dal punto di vista fisico esistono molte altre distinzioni, molte altre caratteristiche che riguardano l'idea di una dimensione simbolica dello spazio e che segna la relazione e gli interventi in maniera differente, sia per ciò che rappresentano sia per il pubblico diverso che accolgono.

Dal proprio studio, "la stanza tutta per sé", allo spazio religioso, mistico, a quello architettonico, a quello privato, a quello pubblico, a quello civile, all'abitazione, agli spazi specifici dell'arte contemporanea, a quello della galleria dove nella stessa può capitare di dover tornare più volte, ai luoghi storici, allo studio di un altro artista...

(Scritto nel 2014. Modificato nel 2016)
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Bambina che ho incontrato un giorno mentre dipingeva sulla strada che porta da casa a studio.
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Ph. M. Morganti, 2012