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autoritratto / diario tra diari / introduzione
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# 19.01

Introduzione

DIARI TRA DIARI

 

AVVICINARSI AGLI ALTRI CON LA PROPRIA INTIMITÁ

 
 
“Che cosa può scaturire dall'incontro di due scrittori di diari? Nient'altro che delle pagine di diario incrociato.”
(Dal “Diario” di Piero Morganti, 9 ottobre 1988)
 
“Detesto essere sola perchè quando sono sola ho l’impressione di avere dieci anni. (Timida, insicura, a disagio, tormentata dai dubbi, mi chiedo se ho il permesso di fare questo o quello.) Quando sono con un’altra persona, prendo in prestito il suo statuto di adulta + la sua fiducia in se stessa.”
(dal “Diario” di Susan Sontag, 26 marzo 1963)
 
 
 
In questo capitolo parlo del senso di avvicinare il mio “Diario” al “Diario” di qualcun altro.
Per permettere di avvicinare la mia intimità, la mia soggettività accanto ad un’altra, per accostare la mia individualità ad altre individualità, per non sentirmi sola e per far scorrere la mia esistenza fianco a fianco a quella di qualcun altro.
Quasi come se la forma diaristica si trasformasse in un genere epistolare. Come se i diari premessero nel cercare degli interlocutori, come se la forma passasse da quella del monologo a quella del dialogo. Non un diario, ma un diario accanto ad un altro diario. Cercando di avvicinarsi con il proprio ad un altro, con la propria interiorità ad un’altra interiorità, per vicinanza, per parentela, per similitudine o addirittura anche per contrasto.
Ed ecco allora che pian piano il mio con altri diari per assonanza o dissonanza arrivano a formare un insieme di diari, una pluralità di forme individuali. Tutti nello stesso tempo, gli uni accanto agli altri senza inglobare, senza prevaricare, ma coesistendo in una forma di compresenza. 
 
UN GESTO MILITANTE 
Se per tenere un diario intendiamo dire coltivare uno spazio intimo e personale, se per mettere un diario accanto all’altro vogliamo dire di sentirci parte di una collettività mantenendo libera in ognuno di noi la propria singolarità, se pensiamo che ogni individuo nella società dovrebbe vivere secondo le proprie inclinazioni e che per alcuni queste si esprimono nel farsi carico di prendersi cura di uno spazio di solitudine e profondità, forse, allora, potremmo azzardarci a dire che tenere un diario e immetterlo in una comunità di diari potrebbe diventare paradossalmente un atto politico.
 
(Scritto nel 2015. Modificato nel 2019)
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