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autoritratto / archiviarsi / farlo interpretare
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# 27.08

Farlo interpretare

Lasciare che tutto il materiale sia preso in mano da qualcun altro


Archiviare e dis-archiviare per ri-archiviare un’altra volta, accostando le cose le une alle altre con mille modi differenti, non scrivendo mai nulla di definitivo, ma aprendo a infinite riletture e ribellandosi ad una storia precostituita e a una lettura univoca. Mettere tutto questo nelle mani di altri e far sì che siano proprio gli altri a rimaneggiare le cose per aiutarmi a capire chi sono e che cosa sto facendo.

Nel mio archivio ho costruito una banca dati, ho tenuto insieme tutto il materiale prodotto lasciandolo libero di essere ri-organizzato di volta in volta con criteri differenti.
Quando l’ho pensato non l’ho immaginato come un ente assoluto e immobile, ma come un organismo in movimento capace di dare agli altri la possibilità di scegliere, di selezionare, di rimpastare il materiale.

La prima interpretazione di questo materiale l’ho fatta io stessa nella parte di questo sito che si chiama “Autoritratto”, ma il desiderio è che tutto questo venga riattraversato, tradotto, riattivato con occhi diversi dai miei per far sì che la mia interiorità venga messa in relazione con altri mondi.
Per fare questo ho immaginato un altro spazio che ho chiamato “Ritratto” dedicato agli altri. “Ritratto” non è tanto l’archivio delle diverse interpretazioni (che sono già conservate nella parte “Archivio documenti”) quanto uno spazio simbolico che dice dell’importanza che si vuole dare allo sguardo che gli altri hanno su ciò che facciamo, dandogli voce e corso.
Si tratta di un punto nel sito in cui potenzialmente si potrebbero accogliere dei progetti specifici di persone che hanno voglia di confrontarsi e di cimentarsi con una lettura del materiale contenuto all’interno dell’”Archivioarchivio” e dell’”Autoritratto”.
 
 
 
(Testo scritto nel 2022)
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Schermata della pagina informazione della parte “Ritratto”