La genesi dell’archivio proprio come tutta la definizione del sistema-opera ha avuto una gestazione molto lunga che non si è mai interrotta. Questa macrostruttura, infatti, è in continua trasformazione e probabilmente continuerà ad esserlo anche quando non sarò più io a controllarla.
Il tutto è partito come un procedimento solitario, nella mia testa nel 2005 circa, finché non ho trovato la forza di cominciare a dare forma nel 2010.
Da lì in avanti il tutto si è mosso attraverso un processo empirico, misurandosi sempre con la materia in evoluzione e in continuo dialogo con diversi collaboratori e professionisti.
CRONOLOGIA, INCONTRI, COLLABORAZIONI
Dal 1997, prima ancora che nascesse l’archivio Francesco Allegretto ha cominciato a fotografare di anno in anno tutto il mio lavoro e continua a farlo anche oggi.
Nel 2011 c’è stato il primo breve incontro con il mondo degli archivi d’artista tramite l’archivista Federico Sardella che mi ha dato qualche consiglio.
Tra il 2011 e il 2016 Antonella Campisi, studentessa, che era venuta a trovarmi per la sua tesi, mi ha accompagnato con pazienza e dedizione nella prima definizione del progetto e nella prima compilazione delle schede.
Tra il 2011 e il 2014 lo studio di informatica 42bit di Venezia ha impostato la primissima versione dell’archivio e nel 2015 studio Pomo di Milano ne ha dato l’impronta grafica, collegando l’archivio al sito.
Dall’aprile del 2016 è il programmatore informatico Roberto Boldi che ha preso in mano ogni cosa definendo il sistema così come lo vediamo oggi e che continua a adattare al sistema matematico ogni mia visione magmatica.
Dal 2016 Jo-Ann Titmarsh ha tradotto e continua a tradurre di volta in volta tutti i testi dall’italiano all’inglese.
Nel 2018 è cominciata con il contributo dell’amico-artista Stefano Arienti la parte “Ritratto” che prevede forme di interpretazione dell’archivio da parte di altri soggetti.
Dal 2020 al 2024 le artiste Melania Fusco e Marta Magini lavorando insieme a me alla progettazione di alcune opere mi hanno aiutato anche nella catalogazione di alcune parti dell’archivio.
Nel 2020 ho frequentato il corso per archivi d’artista dell’associazione AitArt di Milano dove ho conosciuto Alessandra Donati.
Nel 2023, Alessandra Donati, come consulente legale e scientifica e Stefano Pellegrino come consulente fiscale, mi hanno aiutato ad istituzionalizzare l’archivio.
L’atto costitutivo del comitato è stato firmato da me, mio figlio Piero Pes e mio marito Luca Pes. Il comitato delle autentiche composto dalla storica dell’arte e docente universitaria Cristina Baldacci, dalla curatrice museale e storica dell’arte Elena Volpato, dall’archivista Barbara Garatti, da Luca Pes, da Piero Pes e da me, ha cominciato ad essere operativo dal 29 agosto del 2023 e dal 3 settembre 2024 il “Comitato per l’Archivio di Maria Morganti” è diventato un Ente del terzo settore iscritto al RUNTS nazionale.
Da novembre del 2022 è entrata a far parte di questo mondo l’archivista Barbara Garatti che ha assunto il ruolo, insieme a me, di co-curatrice dell’archivio. Inizia così un periodo creativo, profondo nel quale riattraversando insieme tutto il sistema, riassestiamo, e ridefiniamo ogni cosa sottolineando e amplificandone il senso.
Per qualche mese tra novembre del 2024 e maggio del 2025 la tirocinante Elsa Scagliarini ha scansionato tutti i documenti e Federica Arcoraci tra dicembre 2024 e marzo 2025 ha fatto qualche revisione della parte documenti.
Dal 2020 Marta Magini è stata al mio fianco e dal 2025 aiutando me e Barbara Garatti, ha fatto sì che ogni cosa potesse precisarsi, affinarsi ed espandersi.
(Scritto nel 2023. Modificato nel 2024, 2025)