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# 6.05

Spostare ("quadri ciotole")


SPOSTARE COL TEMPO IL GESTO NELLO SPAZIO
Tanti tondi pieni di colore sono lì a rappresentare l’immagine della mia “Ciotola”. Qui non è più unica e sola, ma si è moltiplicata in tanti punti separati. Ogni forma circolare è determinata dal movimento rotatorio del mio polso con il pennello in mano, lo stesso che compio
quando preparo il colore là dentro.
In un sovvertimento di ordine temporale, questi “Quadri-Ciotole” riportano la materia pittorica che si è formata nella tavolozza, ogni giorno, per qualche mese, non come accade nel “Diario” in maniera consequenziale e lineare, ma simultaneamente in una porzione di spazio.
C’è una relazione tra lo spazio dello studio in cui agisco quotidianamente con il gesto pittorico e questi quadri. Hanno la stessa proporzione. Lo spazio del quadro è lì come lo è il pavimento del “Luogogesto” ad accogliermi mentre mi muovo con i colori in una porzione di spazio.
Rimanendo in un lembo di tela è come se la ciotola si spostasse orizzontalmente su un piano. Invece che rigenerarsi cancellando il colore precedente come nella “Ciotola” o sovrapponendosi sempre nello stesso punto come nelle “Sedimentazioni” e nel “Quadro infinito”, qui invece si riproduce nella pagina pittorica, scegliendo un movimento rizomatico.
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